
ESEMPIO
Le Mie Ultime Parole. Lettere dalla Shoah.
- libri usati2009, ISBN: 9788842085621
Bari: Gius. Laterza & Figli, 2009. A cura di Z. Bacharach, F. Gabizon. Bari, 2009; br., pp. XIX-313, cm 14x21. (I Robinson. Letture). "Nel 1943 il treno sta portando Aron Lieu… Altro …
Bari: Gius. Laterza & Figli, 2009. A cura di Z. Bacharach, F. Gabizon. Bari, 2009; br., pp. XIX-313, cm 14x21. (I Robinson. Letture). "Nel 1943 il treno sta portando Aron Lieukant ad Auschwitz. Su questo treno egli scrive una lettera, che riesce fortunosamente a inviare, ai figli Berthe e Simon, cui raccomanda "di non bere bevande fredde quando sono sudati". In queste parole scritte da chi si avvia al più atroce dei destini c'è tutta la pietas familiare, così forte nell'ebraismo, e con essa tutta quell'indomita forza vitale, quella inscalfibile e tranquilla fedeltà a se stessi e alla propria quotidianità che ha sconfitto la Shoah e dinanzi alla quale risalta in tutta la sua abietta pochezza quel Terzo Reich millenario durato dodici anni. Queste lettere dalla Shoah sono un documento straordinario. Altre grandi, grandissime opere sui lager sono state in genere scritte dopo, da sopravvissuti, o comunque da una prospettiva globale. Queste sono istantanee di un singolo momento o di una singola ora di quell'orrore, talora anche di momenti in cui esso non è percepibile in tutta la sua spaventosa realtà. Lettere le più varie: di chi sa di essere alla vigilia della morte e di chi parte per un destino che gli è ancora ignoto; di chi ha già compreso tutto l'orribile che sta succedendo e di chi ancora non può rendersene bene conto. In queste lettere c'è di tutto: amore e dolore, coraggio e paura, vendetta e pietà, fede in Dio e sua negazione legittimata da quel trionfo del male. C'è l'ebraismo, che Auschwitz non è riuscita a distruggere nonostante milioni di vittime, e c'è l'umanità intera." (Claudio Magris), Gius. Laterza & Figli, 2009<
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Le Mie Ultime Parole. Lettere dalla Shoah
- libri usati2009, ISBN: 9788842085621
Bari: Gius. Laterza & Figli, 2009. A cura di Z. Bacharach, F. Gabizon. Bari, 2009; br., pp. XIX-313, cm 14x21. (I Robinson. Letture). "Nel 1943 il treno sta portando Aron Lieu… Altro …
Bari: Gius. Laterza & Figli, 2009. A cura di Z. Bacharach, F. Gabizon. Bari, 2009; br., pp. XIX-313, cm 14x21. (I Robinson. Letture). "Nel 1943 il treno sta portando Aron Lieukant ad Auschwitz. Su questo treno egli scrive una lettera, che riesce fortunosamente a inviare, ai figli Berthe e Simon, cui raccomanda "di non bere bevande fredde quando sono sudati". In queste parole scritte da chi si avvia al più atroce dei destini c'è tutta la pietas familiare, così forte nell'ebraismo, e con essa tutta quell'indomita forza vitale, quella inscalfibile e tranquilla fedeltà a se stessi e alla propria quotidianità che ha sconfitto la Shoah e dinanzi alla quale risalta in tutta la sua abietta pochezza quel Terzo Reich millenario durato dodici anni. Queste lettere dalla Shoah sono un documento straordinario. Altre grandi, grandissime opere sui lager sono state in genere scritte dopo, da sopravvissuti, o comunque da una prospettiva globale. Queste sono istantanee di un singolo momento o di una singola ora di quell'orrore, talora anche di momenti in cui esso non è percepibile in tutta la sua spaventosa realtà. Lettere le più varie: di chi sa di essere alla vigilia della morte e di chi parte per un destino che gli è ancora ignoto; di chi ha già compreso tutto l'orribile che sta succedendo e di chi ancora non può rendersene bene conto. In queste lettere c'è di tutto: amore e dolore, coraggio e paura, vendetta e pietà, fede in Dio e sua negazione legittimata da quel trionfo del male. C'è l'ebraismo, che Auschwitz non è riuscita a distruggere nonostante milioni di vittime, e c'è l'umanità intera." (Claudio Magris), Gius. Laterza & Figli, 2009<
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Bacharach Z. (cur.); Gabizon F. (cur.):Le mie ultime parole. Lettere dalla Shoah
- copertina rigida, flessible 2009, ISBN: 9788842085621
A cura di Z. Bacharach, F. Gabizon. Bari, 2009; br., pp. XIX-313, cm 14x21. (I Robinson. Letture). "Nel 1943 il treno sta portando Aron Lieukant ad Auschwitz. Su questo treno egli scriv… Altro …
A cura di Z. Bacharach, F. Gabizon. Bari, 2009; br., pp. XIX-313, cm 14x21. (I Robinson. Letture). "Nel 1943 il treno sta portando Aron Lieukant ad Auschwitz. Su questo treno egli scrive una lettera, che riesce fortunosamente a inviare, ai figli Berthe e Simon, cui raccomanda "di non bere bevande fredde quando sono sudati". In queste parole scritte da chi si avvia al pi? atroce dei destini c'? tutta la pietas familiare, cos? forte nell'ebraismo, e con essa tutta quell'indomita forza vitale, quella inscalfibile e tranquilla fedelt? a se stessi e alla propria quotidianit? che ha sconfitto la Shoah e dinanzi alla quale risalta in tutta la sua abietta pochezza quel Terzo Reich millenario durato dodici anni. Queste lettere dalla Shoah sono un documento straordinario. Altre grandi, grandissime opere sui lager sono state in genere scritte dopo, da sopravvissuti, o comunque da una prospettiva globale. Queste sono istantanee di un singolo momento o di una singola ora di quell'orrore, talora anche di momenti in cui esso non ? percepibile in tutta la sua spaventosa realt?. Lettere le pi? varie: di chi sa di essere alla vigilia della morte e di chi parte per un destino che gli ? ancora ignoto; di chi ha gi? compreso tutto l'orribile che sta succedendo e di chi ancora non pu? rendersene bene conto. In queste lettere c'? di tutto: amore e dolore, coraggio e paura, vendetta e piet?, fede in Dio e sua negazione legittimata da quel trionfo del male. C'? l'ebraismo, che Auschwitz non ? riuscita a distruggere nonostante milioni di vittime, e c'? l'umanit? intera." (Claudio Magris), Laterza, 2009<
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Le mie ultime parole
- libri usatiISBN: 9788842085621
Le mie ultime parole, edito da Laterza. Le lettere qui raccolte sono state scritte dalle vittime dell’Olocausto e hanno raggiunto i propri destinatari per vie tortuose e spesso impensate.… Altro …
Le mie ultime parole, edito da Laterza. Le lettere qui raccolte sono state scritte dalle vittime dell’Olocausto e hanno raggiunto i propri destinatari per vie tortuose e spesso impensate. Ciascuna di loro, ingenua, disperata, incredula, rassegnata, è testimonianza unica e senza filtri della Shoah e del suo impatto brutale sulla vita di milioni di individui; persone comuni che, fino a un attimo prima di perdere tutto, cullavano ambizioni, progetti, amori. Le hanno scritte sulla soglia delle case da cui venivano strappati, con la consapevolezza della morte incombente, o con gli occhi ancora pieni dell’orrore toccato ad altri. La loro sofferenza e le loro storie, annotate in fretta e furia un attimo prima che fosse troppo tardi, sono una memoria indimenticabile degli abissi che possono travolgerci. Ma sono anche il segno del fallimento del progetto nazista di trasformare gli ebrei in non uomini: fino all’ultimo respiro chi ha scritto queste parole ha mantenuto la sua dignità e la speranza di non essere dimenticato. Media > Libri Storia > Contemporanea Storia > Contemporanea, Laterza<
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Bacharach Z. (cur.); Gabizon F. (cur.):Le mie ultime parole. Lettere dalla Shoah
- copertina rigida, flessible 2009, ISBN: 9788842085621
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A cura di Z. Bacharach, F. Gabizon. Bari, 2009; br., pp. XIX-313, cm 14x21. (I Robinson. Letture). "Nel 1943 il treno sta portando Aron Lieukant ad Auschwitz. Su questo treno egli scrive una lettera, che riesce fortunosamente a inviare, ai figli Berthe e Simon, cui raccomanda "di non bere bevande fredde quando sono sudati". In queste parole scritte da chi si avvia al pi, Laterza, 2009<
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