ESEMPIO
Marzano, Silvia:L'eredità di Kant e la linea ebraica
- libri usati 2014, ISBN: 9788857522517
Sesto San Giovanni: Mimesis, 2014. Sesto San Giovanni, 2014; br., pp. 155, cm 14x21. (Essere e libertà). Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'ere… Altro …
Sesto San Giovanni: Mimesis, 2014. Sesto San Giovanni, 2014; br., pp. 155, cm 14x21. (Essere e libertà). Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'eredità kantiana in una doppia valenza: il concetto positivo di limite e di simbolo posto fra conoscere e pensare come un "di più" e un medio (Jaspers, Ricoeur, Pareyson) e d'altro lato l'impossibile e la cancellazione. In questo secondo senso (Lévinas, Derrida, Blanchot) si avverte "un'aria di famiglia" con la teologia negativa, in particolare dionisiana, che intesa criticamente ricorda dall'Osservazione sul sublime della Critica del Giudizio il tema dell'Esodo "Non ti farai immagine o figura..." e il movimento interminabile di ciò che non può presentarsi e ciononostante si presenta. Jaspers, in dialogo anche con Heidegger e con il Tao, sembra guardare dai due lati, il bello e il sublime, le cifre e un continuo naufragio, e in una comunicazione unendlich nell'urto con culture "altre" propone un concetto esistentivo di limite come 'Uno' storico. A partire da questi esiti si intravede anche in Kant una linea "ebraica": dal soffio di una differenza incommensurabile, che per Lévinas "si consuma" capovolgendosi nell'uno per l'altro, e dalle "grandezze negative" del saggio omonimo (1763) al focus imaginarius della dialettica trascendentale fino all'antinomicità e all'aporia del sublime. Una linea che sembra connettersi a un paradossale nietzschianesimo post-nietzschiano ("... e se fossimo dei sognatori?" Lévinas)., Mimesis, 2014<
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Silvia Marzano:L'eredità di Kant e la linea ebraica
- libri usati 2010, ISBN: 9788857522517
L'eredità di Kant e la linea ebraica, libro di Silvia Marzano, edito da Mimesis. Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'eredità kantiana in una doppia valenza: … Altro …
L'eredità di Kant e la linea ebraica, libro di Silvia Marzano, edito da Mimesis. Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'eredità kantiana in una doppia valenza: il concetto positivo di limite e di simbolo posto fra conoscere e pensare come un di più e un medio (Jaspers, Ricoeur, Pareyson) e d'altro lato l'impossibile e la cancellazione. In questo secondo senso (Lévinas, Derrida, Blanchot) si avverte un'aria di famiglia con la teologia negativa, in particolare dionisiana, che intesa criticamente ricorda dall'Osservazione sul sublime della Critica del Giudizio il tema dell'Esodo Non ti farai immagine o figura... e il movimento interminabile di ciò che non può presentarsi e ciononostante si presenta. Jaspers, in dialogo anche con Heidegger e con il Tao, sembra guardare dai due lati, il bello e il sublime, le cifre e un continuo naufragio, e in una comunicazione unendlich nell'urto con culture altre propone un concetto esistentivo di limite come 'Uno' storico. A partire da questi esiti si intravede anche in Kant una linea ebraica : dal soffio di una differenza incommensurabile, che per Lévinas si consuma capovolgendosi nell'uno per l'altro, e dalle grandezze negative del saggio omonimo (1763) al focus imaginarius della dialettica trascendentale fino all'antinomicità e all'aporia del sublime. Una linea che sembra connettersi a un paradossale nietzschianesimo post-nietzschiano ( ... e se fossimo dei sognatori? Lévinas). Media > Libri Filosofia e psicologia > Filosofia Filosofia e psicologia > Filosofia, Mimesis<
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Silvia Marzano:L' eredità di Kant e la linea ebraica
- nuovo libro 2010, ISBN: 9788857522517
Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'eredità kantiana in una doppia valenza: il concetto positivo di limite e di simbolo posto fra conoscere e pensare come un… Altro …
Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'eredità kantiana in una doppia valenza: il concetto positivo di limite e di simbolo posto fra conoscere e pensare come un "di più"" e un medio (Jaspers, Ricoeur, Pareyson) e d'altro lato l'impossibile e la cancellazione. In questo secondo senso (Lévinas, Derrida, Blanchot) si avverte ""un'aria di famiglia"" con la teologia negativa, in particolare dionisiana, che intesa criticamente ricorda dall'Osservazione sul sublime della Critica del Giudizio il tema dell'Esodo ""Non ti farai immagine o figura..."" e il movimento interminabile di ciò che non può presentarsi e ciononostante si presenta. Jaspers, in dialogo anche con Heidegger e con il Tao, sembra guardare dai due lati, il bello e il sublime, le cifre e un continuo naufragio, e in una comunicazione unendlich nell'urto con culture ""altre"" propone un concetto esistentivo di limite come 'Uno' storico. A partire da questi esiti si intravede anche in Kant una linea ""ebraica"": dal soffio di una differenza incommensurabile, che per Lévinas ""si consuma"" capovolgendosi nell'uno per l'altro, e dalle ""grandezze negative"" del saggio omonimo (1763) al focus imaginarius della dialettica trascendentale fino all'antinomicità e all'aporia del sublime. Una linea che sembra connettersi a un paradossale nietzschianesimo post-nietzschiano (""... e se fossimo dei sognatori?"" Lévinas)." Libri, Mimesis<
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L' eredità di Kant e la linea ebraica
- libri usati2010, ISBN: 9788857522517
Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'eredità kantiana in una doppia valenza: il concetto positivo di limite e di simbolo posto fra conoscere e pensare come un… Altro …
Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'eredità kantiana in una doppia valenza: il concetto positivo di limite e di simbolo posto fra conoscere e pensare come un "di più"" e un medio (Jaspers, Ricoeur, Pareyson) e d'altro lato l'impossibile e la cancellazione. In questo secondo senso (Lévinas, Derrida, Blanchot) si avverte ""un'aria di famiglia"" con la teologia negativa, in particolare dionisiana, che intesa criticamente ricorda dall'Osservazione sul sublime della Critica del Giudizio il tema dell'Esodo ""Non ti farai immagine o figura..."" e il movimento interminabile di ciò che non può presentarsi e ciononostante si presenta. Jaspers, in dialogo anche con Heidegger e con il Tao, sembra guardare dai due lati, il bello e il sublime, le cifre e un continuo naufragio, e in una comunicazione unendlich nell'urto con culture ""altre"" propone un concetto esistentivo di limite come 'Uno' storico. A partire da questi esiti si intravede anche in Kant una linea ""ebraica"": dal soffio di una differenza incommensurabile, che per Lévinas ""si consuma"" capovolgendosi nell'uno per l'altro, e dalle ""grandezze negative"" del saggio omonimo (1763) al focus imaginarius della dialettica trascendentale fino all'antinomicità e all'aporia del sublime. Una linea che sembra connettersi a un paradossale nietzschianesimo post-nietzschiano (""... e se fossimo dei sognatori?"" Lévinas)." Books Libri, Mimesis<
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L' eredità di Kant e la linea ebraica
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Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'eredità kantiana in una doppia valenza: il concetto positivo di limite e di simbolo posto fra conoscere e pensare come un… Altro …
Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'eredità kantiana in una doppia valenza: il concetto positivo di limite e di simbolo posto fra conoscere e pensare come un "di più"" e un medio (Jaspers, Ricoeur, Pareyson) e d'altro lato l'impossibile e la cancellazione. In questo secondo senso (Lévinas, Derrida, Blanchot) si avverte ""un'aria di famiglia"" con la teologia negativa, in particolare dionisiana, che intesa criticamente ricorda dall'Osservazione sul sublime della Critica del Giudizio il tema dell'Esodo ""Non ti farai immagine o figura..."" e il movimento interminabile di ciò che non può presentarsi e ciononostante si presenta. Jaspers, in dialogo anche con Heidegger e con il Tao, sembra guardare dai due lati, il bello e il sublime, le cifre e un continuo naufragio, e in una comunicazione unendlich nell'urto con culture ""altre"" propone un concetto esistentivo di limite come 'Uno' storico. A partire da questi esiti si intravede anche in Kant una linea ""ebraica"": dal soffio di una differenza incommensurabile, che per Lévinas ""si consuma"" capovolgendosi nell'uno per l'altro, e dalle ""grandezze negative"" del saggio omonimo (1763) al focus imaginarius della dialettica trascendentale fino all'antinomicità e all'aporia del sublime. Una linea che sembra connettersi a un paradossale nietzschianesimo post-nietzschiano (""... e se fossimo dei sognatori?"" Lévinas)." Libri, Mimesis<
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