A cavallo della luna La storia di Pino giorlandino claudio pironti guerra libia
- nuovo libroISBN: 9788879374651
A cavallo della luna. Claudio Giorlandino nel suo A cavallo della luna è riuscito a fondere con successo. La conoscenza di Claudio Giorlandino mi ha fatto toccare. Claudio Giorlandino è u… Altro …
A cavallo della luna. Claudio Giorlandino nel suo A cavallo della luna è riuscito a fondere con successo. La conoscenza di Claudio Giorlandino mi ha fatto toccare. Claudio Giorlandino è un notissimo ostetrico e gine-. A cavallo della luna. La storia di Pino giorlandino claudio pironti narrativa nuova 2009 prima edizione romanzo roma ostetricia ginecologia prefazione di magdi cristiano allam Libro 192 pagine Brossura copertina flessibile morbida Paperback Narrativa Classica Moderna e Contemporanea lingua: italiano * Nuovo proveniente da libreria 804 8,00 270 1 15/10/21 9788879374651Claudio Giorlandino nel suo A cavallo della luna è riuscito a fondere con successoil sentimento personale, la descrizione della realtà umana talvolta spietata, l'in-vito ad approfondire ciò che si cela nel nostro animo. È un inno alla vita scrittocon il linguaggio del cuore vibrante e coinvolgente di un figlio che con la sua te-stimonianza ha voluto immortalare la figura di un padre speciale; è un romanzostorico che attraverso il racconto delle gesta di un protagonista vicino e amatoci illumina su una delle pagine più tragiche della nostra storia contemporanea;è una riflessione su temi cruciali e più che mai attuali della nostra esistenza: la?pace e la guerra, il bene e il male, la vita e la morte.(Dalla Prefazione di Magdi Cristiano Allam)Sin dalle prime righe del romanzo A cavallo del-la luna ho colto l'afflato profondo e sincero di unostraordinario inno all'amore. L'amore del figlio peril padre che non c'è più fisicamente ma che è a talpunto presente nel suo animo da catalizzare il pen-siero e gli affetti [...]. Di qui la scelta d'amore di af-fidarsi alla scrittura per fissare in modo indelebileil ricordo dell'esperienza umana del padre affinché,grazie a questa vibrante testimonianza, egli possacontinuare a vivere [...]. Siamo nella Libia, all'epo-ca della colonizzazione italiana, nello scenario dellaseconda guerra mondiale culminata nella cocentesconfitta dell'esercito e del regime fascista. Pino,nato in Sicilia, vi era giunto da emigrante alla ricercadi migliori condizioni di vita, finendo perarruolar-si, appena ventenne, nella Milizia Volontaria colo-niale, assegnato ai reparti in auto. Nel 1940, non an-cora trentacinquenne, fu richiamato con il grado dicapo squadra delle camicienere,il massimo gradodei sottufficiali, addetto ai collegamenti per la suaabilità nel guidare le auto e la sua conoscenza dellepiste interne.A cavallo della luna si presenta come un originaledocumento storico, denso di particolari e colmo diemozioni, che ci consentono di capire le ragioni pro-fonde di una disfatta umana prima ancora che tec-nologica, in cui la demagogia dell'ideologismo fasci-sta s'illuse di poter occultare e addirittura prevaleresulla manifesta inadeguatezza bellica, segnandocinicamente e colpevolmente la sorte di decine dimigliaia di italiani mandati allo sbaraglio.(Dalla Prefazione di Magdi Cristiano Allam)Claudio Giorlandino è un notissimo ostetrico e gine-cologo romano, che riveste varie cariche didattiche,scientifiche ed istituzionali nazionali ed europee.Claudio GiorlandinoA cavallo della lunaLa storia di PinoPrefazione di Magdi Cristiano Allamtullio pironti editoreIl dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola.Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono.VOLTAIREDedico questo romanzo alla memoria di mio padre,affinché i suoi nipoti,Lorenzo, Giuseppe, Fabio Massimo e Gaiapossano ricordarlo semprePrima edizione: ottobre 2009Impaginazione: Graphicus sas - NapoliStampa: Arti Grafiche Zaccaria srl - NapoliPrefazioneeGrazie a uno di quei ?casi? che la Provvidenza divina ci of-fre camuffati da eventi fortuiti lasciando a noi la libertà di valo-rizzarli e trasformarli in straordinarie opportunità di arricchi-mento umano e spirituale, ho avuto la fortuna di conoscere neldicembre del 2006 il professor Giorlandino nella veste di lumi-nare scientifico di eccezionale spessore e operatore sanitario diassoluta fiducia al servizio della vita. Egli si rese immediata-mente disponibile ad assistere mia moglie Valentina con mae-stria e generosità in una difficile gravidanza a rischio per unaborto spontaneo arrestato miracolosamente al secondo mesedal concepimento, favorendo così il parto naturale e gioioso diDavide il 20 giugno del 2007, per noi un dono incommensura-bile che ci illumina di rinnovata fede e consolida la speranza inquesta seconda parte della nostra esistenza terrena.Ma proprio perché non era un ?caso? bensì un segno dellaProvvidenza divina, Davide si è rivelato il tramite per cono-scere Claudio spogliato dai panni del medico, nella sua realtàinteriore di uomo di fede cristiana, appassionato cultore del va-lore della vita nella molteplicità delle sue manifestazioni, dalfascino dell'incontro genuino con l'altro alla contemplazionedella bellezza del creato che la sua straordinaria sensibilità sacogliere nella testimonianza umana scritta, orale, figurativa omusicale.La conoscenza di Claudio Giorlandino mi ha fatto toccarecon mano il fatto che chi, come lui, ha ricevuto la grazia del-l'amore per la vita che tutt'intorno a noi si estende e ci abbrac-cia, è in grado di contribuire con naturalezza alla trasmissionedel dono supremo della vita che s'incarna nel figlio, il qualeperpetua e rigenera la gioia del padre e della madre che scel-gono di concedersi e di affidarsi a lui come testimone della fe-7aCapitolo 1La luce calda del tramonto colorava di un ocra dorato l'am-pia e ruvida distesa del farsh, illuminava di rosso i fianchi e lefacce del granito che, sparpagliato, in blocchi, interrompeva quae là l'orizzonte del pianoro. Più in avanti, a sud-ovest, dopo ladiscesa che portava al canyon dello uàdi Araim, asciutto e pie-troso, rimontavano le pendici del gebel Emi-Koussi troneggian-te sul massiccio del Tibesti. La luce del giorno stava calando al-le loro spalle. Le punte più lontane, le più alte, apparivano con-fuse e annebbiate dall'intensa foschia, solo la cresta, a brevitratti, brillava di un irregolare e sottile merletto fatto di piccolerocce appuntite, barbaglianti. Dalla catena dei rilievi scendevaverso il canyon un manto d'ombra bruno cobalto che schiariva,man mano che si avvicinava, nel rame e nel verde di una mala-chite pallida e imperfetta. Alla fine l'ombra si perdeva confon-dendosi nelle lingue di luce che ingiallivano il pendio più bas-so e accendevano di cromo cinabro il tenero calcare dello uà-di. Il sole, già rosseggiante, sfiorava ancora le cime, come in-certo se coricarsi alle loro spalle, o rimanere lì, a vedere la finedi quella vicenda che aveva seguita fin dalla mattina, quandoera comparso alle spalle del farsh, verso est, dove scorre lo uà-di Rhum.Sul farsh l'auto correva all'impazzata, zigzagando, verso ilcanyon. Cambiava all'improvviso di direzione, sollevava die-tro di sé un nuvolone di polvere che doveva nasconderla, al-meno così sperava Pino, agli occhi dell'artigliere che l'avevapresa di mira. Guidava al limite delle possibilità, evitando leasperità più pericolose e scartando ritmicamente ora da un la-to, ora dall'altro, cercando di frapporre tra sé e la bocca delpezzo inglese da 120 mm, qualche blocco di granito. I colpiesplodevano vicini, uno passò sibilando proprio sopra di loro,13PrologoSe penso che mio padre non c'è più lo faccio con distacco. Ècome se questa cosa non mi appartenga e non mi dia dolore. Mase mi concentro, un poco, nei ricordi e provo a rammentare unparticolare del suo volto, l'idea di non poterlo più guardare, mistrazia. Me ne accorsi una sera che, come sempre mi accadevae mi accade tuttora, pensavo a mio padre, morto oramai da al-cuni anni. Come al solito non ebbi difficoltà a osservargli il vi-so con gli occhi del ricordo, ma quella volta mi soffermai su diun particolare, un piccolo, insignificante, familiare, particolaredel volto che conoscevo da sempre: una sottile cicatrice, lungacinque o sei centimetri, che traversava obliquamente la frontepartendo sotto l'attaccatura dei capelli, a destra, e che scendevaverso l'esterno, per andare a spegnersi tra il sopracciglio e latempia dello stesso lato. Era quanto rimaneva di un profondo ta-glio che si era procurato da ragazzo, cadendo durante una garain motocicletta. Quella cicatrice, con gli anni, si era appiattita esuperficializzata e, con il venir fuori delle altre rughe del volto,aveva preso ad assomigliare a una di queste fino quasi a confon-dervisi del tutto. Sennonché, la strana direzione, l'asimmetria,l'innaturale rettilineità del suo percorso, la rendevano particola-re e, ai nostri occhi, ne rammentavano l'avventurosa originenarrataci. Quella sera, al pensiero che non avrei più potuto toc-care o solo rivedere quella cicatrice, sentii un dolore fortissimo.Mi resi all'improvviso conto che quella linea era solo un ricor-do nella mia mente, nulla di concreto. Solo in quel momentostavo comprendendo che mio padre non era più qui. Quandoegli era morto non avevo sofferto perché lui, in me, non era af-fatto scomparso. Era vivo, e non erano solo la sua immagine oil suo ricordo a essere vivi, ma era proprio lui che viveva, ani-mato da quell'insieme di particolari familiari che popolavano la, Neu, Festpreisangebot, [LT: FixedPrice], Bestes Angebot, [LT: BestOffer], Luogo di pubblicazione: italia, Percorso di studio: Storia, Soggetto: romanzi, Genere: Narrativa, letteratura, Lingua: Italiano, Caratteristiche particolari: Prima edizione, EAN: 9788879374651, Autore: Giorlandino claudio, Editore: Tullio pironti<